Con il proliferare dei contagi sono state diffuse dagli organi competenti tutte le norme precauzionali di comportamento da seguire per contenere il diffondersi di quella che è ormai stata definita una pandemia, tuttavia come spesso succede sui social e il web sono comparse diverse fake news prive di fondamento. Sono circolate molte false notizie riguardanti l’acqua da bere, come ad esempio quella che solo l’acqua in bottiglia sarebbe sicura, che bere frequentemente sorsi d’acqua (almeno ogni 15 minuti) impedirebbe il contagio, che tisane e tè bollenti sterilizzerebbero lo stomaco uccidendo il virus, sino al pericoloso consiglio di idratarsi con soluzioni a base di candeggina diluita con acqua.
I massimi organi nazionali ed internazionali di tutela della salute pubblica, ovvero l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno fatto chiarezza anche in merito all’acqua e possibili contagi, ai loro siti si rimanda quindi per le corrette informazioni in merito.
In estrema sintesi credo sia utile però evidenziare che c’è accordo unanime tra le istituzioni nell’affermare che: le acque di rubinetto sono sicure rispetto ai rischi di trasmissione della COVID-19 e non sussistono motivi di carattere sanitario che debbano indurre i consumatori a ricorrere ad acque imbottigliate o bevande diverse. Il virus si diffonde principalmente attraverso le goccioline del respiro delle persone infette e può penetrare se entra direttamente in contatto con le mucose del naso, della bocca e degli occhi. Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti.
L’acqua distribuita dagli acquedotti è sicura e può essere consumata senza nessun pericolo di contagio da coronavirus, come del resto lo è anche quella erogata dai sistemi di trattamento al punto d’uso. Tuttavia in periodi di emergenza sanitaria come quello in cui stiamo vivendo occorre prestare attenzione alle semplici ma importanti norme comportamentali indicate dal Ministero della Salute, ed evitare in particolare l’uso promiscuo di bicchieri, bottiglie e borracce.