CNR | Luglio 2011

Storie di dighe

Il libro di Giorgio Temporelli “Da Molare al Vajont” affronta un argomento assai complesso: le dighe sono preziose per fornire alle comunità riserve di acqua potabile ed energia ma, come tutti gli impianti tecnologici, possono rappresentare un fattore di rischio. Per la prima volta l’autore ha riunito tutti gli accadimenti tragici legati alle dighe con un lavoro di sopralluoghi, interviste e inchieste, focalizzando l’attenzione sulla costruzione, la messa in opera, l’impatto ambientale e la gestione corretta delle diverse tipologie.
Particolare evidenza viene data alla struttura costruita nella valle di Erto e Casso, davanti ai paesi di Longarone e Castellavazzo, che portò alla tragedia del 9 ottobre del ’63 del Vajont, con oltre 2.000 morti e danni ingentissimi. Ma non questo l’unico caso. Basti ricordare i disastri di Gleno (Bergamo, 1923), Molare (Alessandria, 1935), Frejus (Costa Azzurra, 1959) e Val di Stava di Trento (1985).

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