Argomento che ho trattato per la rubrica “l’esperto risponde” nell’ultimo numero di #AIAQ News, un tema di largo interesse per tutti gli operatori del settore, anche alla luce di una recente segnalazione di non conformità da parte di un laboratorio di analisi proprio in merito al pH dell’acqua.
Corretto Giorgio. Esposizione come al solito chiara e rigorosa.
Mi permetto di aggiungere che a condizioni normali (p=1 atm e t=25°c) la quantita’ massima di CO2 (l”agente naturale che puo’ abbassare il pH) che si puo” solubilizzare in acqua e’ tale da non far scendere il pH sotto 5.5.
cari saluti.
Grazie Claudio per la precisazione, infatti l’acqua nei dispositivi di affinamento e nelle case dell’acqua viene prima raffreddata e poi gassata, così da riuscire a “intrappolare” più CO2, e conseguentemente con un abbassamento più sensibile del pH.