Salve Dott. Temporelli,
ho appena rinvenuto nel mio terreno una sorgente di acqua naturale. Ho fatto fare una prima analisi e sembrerebbe essere addirittura minerale. Vorrei sapere quali tipo di analisi dovrei fare per esserne effettivamente sicura. Vi è una normativa vigente. Le sarei grata se potesse aiutarmi o quantomeno indirizzarmi.
Vive cordialità
Francesco
Risposta:
Buongiorno,
innanzitutto bisogna chiarire se la potenziale acqua minerale lei vorrebbe utilizzarla per fini suoi personali oppure imbottigliarla. Nel primo caso non occorre nessun permesso particolare (oltre ovviamente a valutarne la potabilità), mentre nel secondo la trafila è piuttosto lunga. Innanzitutto la portata d’acqua deve essere sostanziosa, altrimenti non vi è ritorno economico, mentre dal punto di vista qualitativo l’idoneità all’imbottigliamento richiede controlli di tipo geologico e chimico fisico, stabilità delle caratteristiche di composizione e purezza microbiologica. Tali peculiarità devono mantenersi nelle quattro stagioni, pertanto è evidente che i controlli si dovranno protrarre per almeno un anno, anche se i tempi medi richiesti per lo svolgimento generale delle pratiche non è mai inferiore a due anni. Deve insomma trattarsi di una sorgente protetta (sotterranea), che non viene mai in contatto con l’ambiente esterno prima dell’emergenza che la rende disponibile.
Una lettura del DECRETO LEGISLATIVO 25 gennaio 1992, n. 105 “Attuazione della direttiva 80/777/CEE relativa alla utilizzazione e alla commercializzazione delle acque minerali naturali” direi che è fondamentale per cominciare, poi avesse necessità di altre informazioni mi ricontatti pure.
Cari saluti
Dott. Giorgio TEMPORELLI