Mentelocale (Genova), 21 Marzo 2011
Il volume Da Molare al Vajont – storie di dighe (ed. Erga, 21 Eu) contiene argomenti inediti: per la prima volta vengono presentati gli aspetti tecnici, quelli storici e le vicende processuali relative agli incidenti alle dighe del Gleno, di Molare e del Vajont; che ho
pensato fosse opportuno implementare con l’aggiunta dei disastri di Malpasset e Val di Stava, riconducibili ai primi per le modalità di accadimento.
L’appendice, interamente dedicata alle interviste inedite ai superstiti e ai sopravvissuti del Vajont, rappresenta una testimonianza umana preziosa. Dal volume non emergono particolari posizioni pro o contro le dighe: lo studio è basato soprattutto sull’analisi oggettiva delle cause che hanno determinato i vari incidenti, che porta ad un denominatore comune: l’essere umano. Quello che ho cercato di mettere in
evidenza è che gli eventi alluvionali che hanno accompagnato alcuni di questi episodi non bastano, da soli, a giustificare quanto accaduto: non l’acqua ma superficialità, interessi economici, incapacità o cattiva volontà da parte dell’uomo di interpretare i segnali della
natura sono state le vere cause. Mi auguro che questo lavoro possa contribuire a diffondere la conoscenza dei passati errori per evitarne di commettere in futuro.
Ecco per i lettori di mentelocale.it un estratto del Capitolo 4 del libro, riguardante il disastro di Molare che, pur essendo una delle più grandi tragedie della storia dell’idraulica italiana, è stato fino ad oggi ricordato solamente in poche pubblicazioni e per lo più di
carattere locale.